NASAGONANDO ART PROJECT
NASAGONANDO ART PROJECT, un progetto plug_in, a cura di Emanuele Piccardo, è realizzato nell’ambito del bando “Residenze d’artista” della Fondazione CRC e con il sostegno del Comune di Ormea. Era il dicembre del 2016 quando sono arrivato per la prima volta nella Alta Valle Tanaro e ho conosciuto il sindaco Giorgio Ferraris. Ormea era stata colpita dalla seconda alluvione dopo vent’anni dalla prima avvenuta nel 1994. Il territorio distrutto, lacerato, necessitava di essere ricostruito non solo fisicamente ma anche socialmente e culturalmente. Così nasce il Nasagonando Art Project. L’obiettivo è rinascere attraverso l’arte contemporanea e il lavoro di artisti invitati a risiedere per un tempo limitato a Ormea per realizzare un progetto specifico che potesse innescare una serie di germogli per una nuova primavera ormeasca. Non so se l’obiettivo sia stato raggiunto, in quanto il territorio, compresso tra le montagne, è ostile e contro ogni fatto nuovo, a parte qualche rara eccezione (il sindaco e l’associazione culturale Ulmeta guidata da Aligi Michelis). Sarà dunque compito delle future generazioni, non necessariamente autoctone, a prendersi cura del progetto che in due anni ha visto coinvolti architetti, fotografi, artisti. Il primo anno, il 2017, ha avuto come unica protagonista la catastrofe alluvionale. Da lì si è partiti per definire un nuovo immaginario identitario nell’eterno incontro/scontro tra l’uomo e la natura. Alessandro Chiossone, Roberta Volpone, Tòn-No, Deposito, Ormea 2017 Lo spopolamento di questa parte del Nord-Ovest, a causa dell’assenza del lavoro, ha alterato l’economia fragile di Ormea, luogo abbastanza vicino alla costa ligure e abbastanza lontano dalla parte produttiva cuneese. Infatti molte aree interne italiane subiscono la stessa sorte, ovvero la mancanza di politiche specifiche atte a valorizzare le eccellenze dei territori compresa l’arte contemporanea. Nonostante tutto esistono situazioni virtuose come il caso Farm Cultural Park a Favara in Sicilia ha dimostrato nel tempo: il restauro dell’antico borgo e la sua trasformazione in un network di residenze d’artista con 160 eventi l’anno e una presenza turistica nel 2016 pari a 96000 visitatori. Parasite 2.0, Anthropos Melting, Ormea 2018 Per questa parte estrema di Piemonte dimenticata da Torino, sede del potere regionale, la strada è ancora lunga ma non impossibile soprattutto mediante il sostegno continuo della Fondazione CRC, senza il cui contributo il Nasagonando Art Project non si sarebbe potuto sviluppare, insieme all’impegno morale ed economico del Comune per mezzo del Sindaco che ha messo a disposizione la sua indennità; a dimostrazione di quanto il primo cittadino credesse nel progetto. Nel 2017 ho tracciato un palinsesto di progetti, dal lavoro del duo di architetti Alessandro Chiossone e Roberta Volpone che hanno lavorato sul tema dei reperti “archeologici” alluvionali costituiti da grandi massi e radici nel progetto Tòn-No, alla ricerca fotografica Lungo il fiume che ho realizzato sul Tanaro; il lavoro dell’artista Maria Chiara Calvani, che ha indagato il rapporto tra migranti e tradizione, nel progetto Strumentiperaccogliere – Dispositivo nomade per la raccolta, catalogazione e studio delle erbette di Ormea, cucina, preparazione di cibi, tisane e creme tipiche del territorio; la campagna fotografica Ormea segni del paesaggio condotta da Marco Introini e infine l’opera Anthropos Melting del collettivo Parasite2.0 che dimostra “l’impotenza dell’azione umana e della sua impronta, destinata ad essere cancellata velocemente, ma non dimenticata, impressa nei violenti segni che la natura imprime nei suoi stessi paesaggi e territori”. Marco Introini, Ormea segni del paesaggio, 2018 Maria Chiara Calvani, Strumentiperaccogliere – Dispositivo nomade per la raccolta, catalogazione e studio delle erbette di Ormea, cucina, preparazione di cibi, tisane e creme tipiche del territorio, Ormea 2018 In parallelo una serie di incontri e proiezioni di film sul tema uomo e natura, in collaborazione con il Cinema di Ormea, ha cercato di aprire orizzonti nuovi. Nel 2018 invece la necessità era indagare ancora in maniera più ristretta la relazione tra uomo e natura attraverso il tema del bosco, molto sentito dalla comunità locale. Ho invitato l’artista milanese Stefano Boccalini, allievo di Gianni Colombo e docente alla NABA, a lavorare al progetto. Lui ha proposto di lavorare con le parole. Individuare le parole che sono legate al bosco, è nato così Una parola sul bosco. Anche in questo caso come curatore e autore ho dialogato a distanza con Boccalini realizzando un vocabolario visivo fotografando i boschi attorno Ormea. Una parola sul bosco si è sviluppato insieme alla Scuola Forestale di Ormea per la selezione delle parole che Boccalini ha realizzato in acciaio inox e installato sulle pietre che compongono il giardino botanico, un vocabolario che rimarrà come memoria del bosco e dei suoi intrinseci significati. Stefano Boccalini, Una parola sul bosco, Giardino botanico, Ormea 2019 Emanuele Piccardo, Attraversare il bosco, 2019
NASAGONANDO ART PROJECT curatela Emanuele Piccardo 8 dicembre 2017-30 giugno 2019 Ormea (Cuneo), varie sedi |